Dal mese di Maggio molti Comuni hanno dato risalto al “Reddito di Libertà”, cioè al contributo economico erogato da INPS per l’anno 2025 (euro 500,00 al mese per 12 mesi), destinato a donne con o senza figli, seguite dai centri antiviolenza e dai servizi sociali.
Molti Comuni ma NON il nostro.
Fatto molto grave, perché il Comune dev’essere parte attiva in quanto è per suo tramite che l’interessata può presentare domanda all’INPS.
Analoga mancanza di comunicazione ha di recente riguardato la raccolta firme propedeutica a un eventuale referendum per il taglio dell’Iva sui prodotti per l’igiene femminile e la prima infanzia.
Ci chiediamo: la tanta decantata attenzione alle famiglie in cosa si traduce? Nell’elargire, con il Bonus Nascita, “ben” 8 € al mese, senza distinzione di fascia Isee?
Un aiuto alle famiglie significa anche informare in merito a iniziative nazionali; informare per aiutare le troppe donne vittime di atti tremendi e dei loro bambini ad affrancarsi dal dolore e a riappropriarsi della propria autonomia.
Ci auspichiamo un cambio di rotta, una rivalutazione dell’essere contro l’apparire.
In merito al REDDITO DI LIBERTÀ trovi maggiori informazioni qui: https://www.inps.it/it/it/dettaglio-scheda.it.schede-servizio-strumento.schede-servizi.reddito-di-libert-.html